
Il presidente Dalla Bernardina: «Serve riconoscere ai contoterzisti il ruolo di protagonisti della transizione verso una moderna agricoltura»
(Bergamo, 14 maggio 2025) – Sabato 10 maggio, a Bergamo, si è tenuta la 79° Assemblea nazionale di CAI Agromec, ospitata da Confai Bergamo, in occasione del 90° anniversario dell’associazione territoriale.
L’assemblea, moderata dal giornalista Francesco Bartolozzi, ha visto l’introduzione di Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo, che ha ricordato la lunga storia dell’associazione.
Numerosi gli interventi istituzionali. L’assessora Claudia Lenzini ha portato i saluti del Comune di Bergamo, sottolineando come «la città stia vivendo una fase di forte dinamismo. Il comparto agromeccanico è sempre più strategico, soprattutto in chiave innovativa». Il consigliere regionale Giovanni Malanchini ha ribadito la centralità dell’agricoltura lombarda e della meccanizzazione: «È fondamentale valorizzare il ruolo degli agromeccanici come leva per la sostenibilità e per la competitività».
Andrea Borio, presidente di Federacma, ha posto l’accento sulle difficoltà del comparto della distribuzione meccanica: «La tecnologia è essenziale, ma bisogna puntare anche sulla semplicità, per favorirne la sua fruizione». Paolo Girelli, presidente di Assofertilizzanti, ha auspicato una maggiore sinergia tra agromeccanici e produttori di fertilizzanti: «Il nostro Marchio di Qualità è oggi un punto di riferimento. Ma la collaborazione con chi lavora sul campo può diventare determinante per innovare davvero, insieme». Luigi Maccaferri, presidente di Coprob – Italia Zuccheri, ha ricordato come il contoterzismo sia «strategico per l’efficienza della filiera bieticola» e ha auspicato l’integrazione dei flussi di raccolta attraverso tracciamento gps. Luciano Bosco, portavoce di Assocanapa, ha parlato delle potenzialità della filiera della canapa industriale: «Serve certezza normativa e sinergia con il mondo agromeccanico per trasformare la canapa in uno dei motori della bioeconomia italiana».
Molto importante il messaggio di Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, che ha auspicato l’approvazione a breve della legge sull’Albo nazionale degli agromeccanici: «È un riconoscimento dovuto da tempo».
In una prima tavola rotonda, con studiosi e rappresentanti del mondo accademico, è poi emerso il ruolo strategico degli agromeccanici nella gestione dei dati, nella digitalizzazione delle pratiche agricole e nella transizione verso una moderna agricoltura basata su risultati misurabili in campo.
Michele Pisante, professore ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee all’Università degli Studi di Teramo ha parlato di «agromeccanici come intermediari dell’innovazione», mentre Amedeo Reyneri di Lagnasco, professore ordinario di Agronomia e Coltivazioni erbacee del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Torino, ha sottolineato come l’innovazione tecnologica debba essere sostenibile e accessibile, con il supporto delle imprese agromeccaniche. Luigi Sartori, professore ordinario di Meccanizzazione agricola presso il Dipartimento Territorio e Sistemi Agroforestali dell'Università degli Studi di Padova, ha posto l’attenzione sul problema della parcellizzazione agricola in Italia, che rende inefficiente la meccanizzazione in proprio, a fronte di un parco macchine sovradimensionato e spesso obsoleto. Ermanno Comegna, economista agrario esperto di Pac, ha evidenziato le nuove opportunità derivanti dai «crediti di natura» e «crediti di carbonio», strumenti in cui gli agromeccanici possono svolgere un ruolo chiave nella certificazione e attuazione di pratiche virtuose.
A seguire si è tenuta una tavola rotonda che ha visto gli interventi di Gianluca Lelli, amministratore delegato di Consorzi Agrari d’Italia, del deputato Davide Bergamini, primo firmatario della proposta di legge dell’albo nazionale degli agromeccanici, e del presidente di CAI Agromec Gianni Dalla Bernardina. I tre hanno affrontato i temi al centro dell’azione politico sindacale di CAI Agromec e delle relative iniziative in atto.
«La moderna agricoltura – ha concluso Gianni Dalla Bernardina, presidente di Cai Agromec – non può più prescindere da un confronto aperto e franco con il mondo accademico e i protagonisti di tutta la filiera. Perciò, la nostra 79° assemblea nazionale ha puntato proprio a mettere in luce alcune delle emergenze più urgenti; l’agromeccanico, del resto, oggi non è più solo un prestatore d’opera, ma un partner dell’agricoltura che porta sul campo innovazione, dati, efficienza e sostenibilità».
Ufficio stampa CAI Agromec,
Marco Pederzoli (tel. 335 6659785
Cai Agromec è l’unione delle associazioni a cui aderiscono le imprese di meccanizzazione agricola (agromeccaniche) che svolgono l’attività del contoterzismo prevalentemente nell’ambito dell’agricoltura, dell’ambiente e del territorio. Oggi, Cai Agromec aggrega circa 15.000 imprese agromeccaniche in tutta Italia, rappresentando circa l’80% delle aziende del settore presenti sul territorio nazionale.